Nella società iper-connessa in cui viviamo, il telefono cellulare è diventato un accessorio che ci accompagna ormai ovunque; specialmente dal 2006, l’utilizzo degli smartphone è aumentato a dismisura, tanto che ormai con esso si svolgono attività sofisticate tipiche dei computer.
Il vecchio apparecchio telefonico si è trasformato in uno strumento di svago con applicazioni ludiche e multimediali presenti al suo interno; purtroppo, però, si è trasformato anche in una distrazione talvolta pericolosa, specialmente quando si è alla guida di un veicolo.
E’ risaputo che l’utilizzo del telefonino alla guida è uno dei principali fattori di rischio per gli incidenti stradali, rappresentando un’arma micidiale contro chi lo usa, contro i malcapitati pedoni ed egualmente verso tutti gli altri utenti della strada.
Le Compagnie Assicurative si vedono pertanto chiamate a pagare – e, potremmo affermare, a subire loro stesse - i danni causati da queste distrazioni, al punto che i conducenti che sono soliti utilizzare lo smartphone durante la guida costano alle Compagnie il 160% in più rispetto ai clienti rispettosi delle norme.
Ora, la Compagnia americana Allstate ha deciso di aumentare il premio ai guidatori che utilizzano il cellulare, o in alternativa di abbassarlo a coloro che rispettano la legge.
Il metodo per classificare l’assicurato in una di queste due categorie è l’utilizzo di un’applicazione che percepisce, grazie a sensori come giroscopio e accelerometro presenti nel dispositivo, se lo smartphone è in tasca o riposto all’interno del cruscotto, oppure in mano del conducente.
Tuttavia, per motivi di privacy, tale ‘app’ è utilizzabile solo dietro consenso dell’assicurato.
Rimane ancora da stabilire come farà questo strumento ad attivarsi automaticamente con il movimento della vettura; si pensa che potrà avvalersi della la velocità rilevata dal GPS.
Dopo l’analisi di 160 milioni di viaggi compiuti in auto dai conducenti-telefonisti, Allstate ha concluso che gli importi liquidati dalle Compagnie ai guidatori distratti danneggiano però, inesorabilmente, le tasche di tutti gli utenti.
Confidiamo così che a breve, grazie all’utilizzo dei metadati trasmessi dagli smartphone, il colosso statunitense possa riuscire a proporre premi più equi e ad essere più concorrenziale sul mercato, con ricaduta positiva sugli altri Assicuratori e soprattutto a beneficio del consumatore finale.